martedì 28 settembre 2010

Travis, L'ultimo papa

Qualche giorno fa ho finito di leggere Travis,L‘ultimo papa, Piemme.
Questa è la quarta:
Con il prossimo papa, tra molte tribolazioni, Santa Romana Chiesa cesserà di esistere. Questo dice la cosiddetta "profezia dei papi" del vescovo medievale Malachia, che ha predetto con inquietante precisione la successione di tutti i pontefici della storia, fino all'ultimo. Il giornalista tedesco Konrad Polidori non ha mai sentito parlare di Malachia quando arriva a Ischia per seguire un convegno di alchimisti. Deve scrivere un articolo sull'intervento di un famoso egittologo ed esoterista, Albert Kurzweil, che ha promesso sconvolgenti rivelazioni. Rivelazioni che non arriveranno mai, perché l'uomo viene barbaramente ucciso alla vigilia del suo discorso. È proprio Polidori a trovare il cadavere, e a imbattersi nel taccuino del professore, che contiene molto più di quel che sembra. Kurzweil sapeva che la sua vita era in pericolo, per questo aveva disseminato i suoi appunti di messaggi in codice che Polidori, grande esperto di enigmistica, riesce a decifrare. Insieme a Chiara, la fotografa che collabora con lui, Konrad si imbatte così nel segreto meglio custodito dal Vaticano, un segreto che attraversa i secoli e che unisce l'antico Libro dei morti, la misteriosa Cappella Sansevero a Napoli e l'Inquisizione. E, soprattutto, il vescovo Malachia. La sua profezia sta per compiersi, la fine dei giorni si avvicina. E c'è chi è disposto a tutto per evitarlo.
Devo dire che all’inizio sembrava piuttosto articolato, pieno di informazioni interessanti come quelle sulla Cappella Sansevero di Napoli. Poi però tutto si sgonfia come un soufflé mal riuscito.

venerdì 24 settembre 2010

Mr.B.


Raimondo di Sangro, alchimista

Sto leggendo un libro che parla di Raimondo di Sangro. Personaggio a dir poco curioso!

Raimondo di Sangro principe di Sansevero (Torremaggiore 1710 – Napoli 1771) fu un uomo d’armi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, nonchè prolifico inventore e intraprendente mecenate.

Nei laboratori sotterranei del suo palazzo, in largo San Domenico Maggiore, si dedicò a sperimentazioni nei più disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica all’idrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero “prodigiosi” ai contemporanei. In virtù della sua concezione prevalentemente esoterica della conoscenza, di Sangro fu però sempre restio a rivelare nei dettagli i “segreti” delle sue invenzioni.

Il suo messaggio intellettuale è così passato alla posterità soprattutto attraverso il ricco simbolismo della Cappella Sansevero, meraviglia dell’arte mondiale, del cui suggestivo progetto iconografico il principe fu geniale ideatore. Parte di quel messaggio egli affidò anche ai suoi scritti, e in particolare alla Lettera Apologetica, opera che destò sconcerto sia per l’eccezionalità tipografica sia per il controverso contenuto, tanto da essere giudicata “una sentina di tutte l’eresie” e, in quanto tale, proibita dalla Chiesa romana.

Così lo ricorda l’iscrizione apposta sulla sua lapide: “Uomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere […] celebre indagatore dei più reconditi misteri della Natura”.



La fama di alchimista e audace sperimentatore di Raimondo di Sangro ha fatto fiorire sul suo conto numerose leggende. Una di queste riguarda proprio il velo del Cristo di Sanmartino: da oltre 250 anni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di “marmorizzazione” compiuto dal principe di Sansevero.

In realtà, il Cristo velato è un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come si può constatare da un’osservazione scrupolosa e come attestano vari documenti coevi alla realizzazione della statua.



Nella Cavea sotterranea sono oggi conservate, all’interno di due bacheche, le famose Macchine anatomiche, ovvero gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema artero-venoso quasi perfettamente integro. Le Macchine furono realizzate dal medico palermitano Giuseppe Salerno, sotto la direzione di Raimondo di Sangro; il reperimento di atti notarili e fedi di credito consente di datare questi “lavori” al 1763-64. I due studi anatomici costituiscono le presenze più enigmatiche della Cappella Sansevero. Ancora oggi, a circa due secoli e mezzo di distanza, non si sa attraverso quali procedimenti o adoperando quali materiali si sia potuta ottenere una tanto eccezionale conservazione dell’apparato circolatorio.



La Breve nota, anonima guida settecentesca al Palazzo e alla Cappella Sansevero, parla di “iniezione”: è stato ipotizzato, quindi, che Salerno abbia inoculato in due cadaveri una sostanza – forse a base di mercurio – creata in laboratorio dal principe, la quale avrebbe permesso la “metallizzazione” dei vasi sanguigni. L’altra possibilità è che il sistema circolatorio sia frutto, in parte o nella sua interezza, di una ricostruzione effettuata con diversi materiali, tra cui la cera d’api e alcuni coloranti. Questa seconda ipotesi non priverebbe le due Macchine della loro eccezionalità: stupisce infatti che il sistema artero-venoso sia riprodotto con notevole verosimiglianza e fin nei vasi più sottili, nonostante all’epoca le conoscenze di anatomia non fossero così precise. Ossa e crani sono senz’altro quelli di due veri scheletri umani


mercoledì 22 settembre 2010

Della serie:con questi qui non vinceremo mai

San Lazzaro di Savena proibisce i circhi con animali



La delibera approvata, che modifica il Regolamento Comunale in vigore, dispone che primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci “non possano essere utilizzati e/o esposti in attivita' di spettacolo e/o intrattenimento, pubblico o privato, su tutto il territorio comunale”.


(Fonte: Animalieanimali)

martedì 21 settembre 2010

Torna in cella Fabiola Moretti



ROMA (20 settembre) - Torna in cella Fabiola Moretti, ex pentita della banda della Magliana e legata in passato a Danilo Abbruciati(Nembo Kid della serie tv), uno degli esponenti dell'organizzazione che ha insanguinato Roma a cavallo tra gli anni '70 e '80. In seguito legata anche ad Antonio Mancini (Ricotta della resie tv). I carabinieri della Stazione Roma Divino Amore l'hanno arrestata dopo averla sorpresa mentre passeggiava tranquillamente in strada, senza aver ottenuto alcuna autorizzazione ad allontanarsi dal proprio domicilio.

Arrestata con l'accusa di evasione, Fabiola Moretti, 55 anni, è stata trattenuta in caserma in attesa del rito direttissimo. Non è la prima volta che la Moretti, che ha precedenti per traffico di sostanze stupefacenti, evade dai domiciliari: era già successo il 23 marzo scorso e il 16 settembre del 2009. La Moretti, oltre a collaborare nell' inchiesta sulla banda della Magliana, è stata per anni la grande accusatrice dell'ex senatore Claudio Vitalone nell'ambito dell' inchiesta sull'omicidio del giornalista Mino Pecorelli. La donna nel 1995 accusò Vitalone di essere uno dei mandanti del delitto, raccontando di essere stata testimone di incontri tra l'ex senatore ed Enrico de Pedis (il Dandy), uno dei capi storici della Banda della Magliana.

Il nome della donna è legato anche all'inchiesta della Procura di Roma sul sequestro di Emanuela Orlandi, avvenuto nel giugno del 1983. Grazie ai suoi racconti i pubblici ministeri romani sono arrivati a individuare in Sergio Virtù, ex autista di Renatino, uno degli autori materiali del sequestro della ragazza.

lunedì 20 settembre 2010

Sitchin, la Bibbia degli dei, Piemme


Ieri ho finito un altro libro di Zecharia Sitchin intitolato la Bibbia degli dei.

Ecco la quarta:

Dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, la storia dell’Uomo è quella di una creatura separata dal suo Creatore, all’eterna ricerca di un nuovo contatto con la propria essenza divina.


La Bibbia è il racconto di questo esilio dell’uomo sulla Terra, ma anche dell’incontro, o degli incontri, dell’umano con la divinità. La voce di Dio che parla ad Adamo ed Eva, l’incontro di Mosè sul Monte Sinai, e tutte le altre apparizioni “angeliche” di cui le pagine bibliche sono disseminate, dimostrano che il legame con le stelle non è completamente perduto.

Ma di che natura sono esattamente questi incontri e quali verità nascondono? È davvero quella canonica l’unica interpretazione delle parole bibliche?


Attraverso un’analisi approfondita della versione ebraica dell’Antico Testamento, il professor Sitchin ci fornisce una chiave di lettura rivoluzionaria del Libro dei libri. Una lettura che getta l’ombra del dubbio già su una delle prime affermazioni: Dio creò l’uomo a sua immagine. Il testo ebraico usa un plurale, Elohim, che starebbe per a Loro immagine. Ma chi sono questi loro?


Questo libro è sicuramente più indigesto dell'Altra Genesi. Cronologie e discendenze, miti sumeri, babilonesi ed ebraici si mischiano continuamente a discapito di una linearità narrativa.


Devo ammettere che lo studio che ha preceduto la pubblicazione è dir poco titanico.

Consigliato solo a chi è davvero incuriosito dalla mitologia sumera e dalle incongrunze della Bibbia.
Illuminante!

venerdì 17 settembre 2010

Il Freddo racconta Brusca


Se volete vedere il Freddo (Vinicio Marchioni) che ci racconta la vita del mafioso Giovanni Brusca non dovete far altro che cliccare qui la trasmissione della 7 'Città criminali'.

Buona visione

giovedì 16 settembre 2010

Per una svastica in ogni scuola!



Ad Adro, in provincia di Brescia, una scuola della Repubblica Italiana è stata trasformata in un istituto padano e ricoperta dai simboli leghisti su ordine di un sindaco che ha potuto contare sulla colpevole indulgenza del ministro dell’Istruzione Gelmini. Un sopruso e un oltraggio. Davanti all’inerzia delle pubbliche autorità che preferiscono girare la testa dall’altra parte chiediamo l’immediata cancellazione di quei simboli tracciati con intenti secessionisti e in evidente spregio al principio costituzionale della Repubblica una e indivisibile.


Da questa mattina sarà possibile sottoscrivere l’appello del Fatto sul sito www.ilfattoquotidiano.it

Precisamente qui


Come a dire che, visto che la svastica è un antico simbolo indoeuropeo, si potrebbe sdoganare in tutte le scuole d’Europa ponendola a simbolo di un’unità didattica transnazionale

mercoledì 15 settembre 2010

Storia di un eroe borghese


Assolutamente da vedere!

La ricostruzione del delitto Ambrosoli, del crack dell'Ambrosiano, dei crimini di Sindona e dello IOR ecc.

Qui la trasmissione di Piroso Niente di personale dedicata alla figura di Ambrosoli.
In copertina il libro del figlio di Ambrosoli su suo padre.

Evoluzione di SuperMario!

DA CacaoOnLine:

Nato da un'idea di Shigeru Miyamoto, nel 1991 l'idraulico coi baffi era piu' conosciuto di Topolino, come rivela un sondaggio dell'epoca.
Negli anni e' diventato tridimensionale, ha acquisito un fratello, Luigi, ha risolto tutti i suoi problemi col Fisco ed e' addirittura andato nello spazio.

Cacao gli fa gli auguri per i suoi 25 anni ma i conti non mi tornano! Se è nato nell'81 ha 29 anni e il prossimo ne farà 30.

lunedì 13 settembre 2010

Chiavi oscure


Vorrei tanto sapere cosa cercava il tizio che ieri è arrivato su questo blog cercando 'SUOR MAIALA'.

E vorrei tanto sapere in quale post è finito. Non che non sia d'accordo in linea di massima con l'affermazione...

venerdì 10 settembre 2010

James Rollins, Il marchio di Giuda

Ieri ho finito di leggermi : James Rollins, Il marchio di Giuda, editrice Nord

Trama:

“Una giovane donna irrompe nella casa di Grayson Pierce, agente segreto della Sigma, e sviene tra le sue braccia. Sconcertato, lui la riconosce all'istante: è Seichan, membro di spicco di una potente organizzazione terroristica. La donna è gravemente ferita e ha con sé un oggetto piccolo ma prezioso: un obelisco di pietra su cui sono incisi simboli di una lingua antichissima, addirittura antecedente ai geroglifici. Cosa significano quei segni? E chi vuole uccidere Seichan? In un'isola sperduta dell'arcipelago indonesiano, si diffonde un'epidemia devastante, che costringe le autorità sanitarie a requisire una lussuosa nave da crociera, così da isolare gli uomini e le donne contagiati da un virus letale e sconosciuto. Tuttavia, soltanto poche ore dopo, alcuni pirati abbordano la nave e, ignorando il ricchissimo bottino, concentrano invece la loro attenzione sugli individui infetti e sugli scienziati che stanno investigando sull'accaduto, tra i quali ci sono Lisa Cummings e Monk Kokkalis, agenti della Sigma. Perché quell'epidemia è così importante? E in quale modo è legata all'enigmatico obelisco e al misterioso viaggio di ritorno di Marco Polo dalla Cina, mai raccontato nel "Milione"? Da Washington al Sud-est asiatico, dal Vaticano a Istanbul, gli agenti della Sigma sono gli unici a poter scongiurare una minaccia che la Storia sembrava aver cancellato per sempre. Ma non potranno fidarsi di nessuno, perché chiunque, amico o nemico, potrebbe avere il ‘marchio di Giuda’.”


È stata una piacevole lettura, piena di spunti da approfondire.

Ad esempio il mistero del viaggio di ritorno di Marco Polo. Non raccontò mai cosa accadde di ritorno dall’Asia. Delle 18 navi che Kublai Kan gli diede ne tornarono solo 2, con un equipaggio totale di soli 18 uomini. Ed erano partiti in 600!

La narrazione ci porta a visitare luoghi meravigliosi come Hagia Sophia a Istanbul, maestosa chiesa bizantina poi divenuta moschea e in seguito museo.

O come il complesso di costruzioni di Angkor in Cambogia, testimonianza immortale dei fasti della civiltà Khmer.

Sapevate ad esempio che il magnifico complesso è stato strutturato seguendo la costellazione del Drago?


E non tralasciamo l’oscuro alfabeto angelico ideato da Johannes Trithemius e Heinrich Agrippa, derivato dall’ebraico e strutturato secondo i principi della Kabbalah.

Lo spunto più interessante del libro riguarda il DNA umano.

Sapevate che solo il 3% del nostro genoma è attivo? Il restante 97% viene definito 1genoma spazzatura1. In realtà questo sembra essere una banca della nostra storia genetica. Inoltre, sottoposto ad un programma crittografico di verifica del linguaggio, esso è risultato rispondere alle specifiche richieste: è un linguaggio esso stesso!

Su questo sito medico si parla dell’articolo di Flam, F. "Hints of a language in junk DNA", pubblicato da Science nel 1994.

Secondo quelle ricerche il DNA non serve solo a costruire e mantenere il nostro corpo, ma anche come deposito (Data Bank) di memoria dati e comunicazione. Essi hanno scoperto che il codice genetico segue tutte le regole dei linguaggi umani; essi hanno comparato le regole della sintassi (il modo nel quale sono messe assieme le parole) + la semantica (studio del significato delle parole e delle loro radici nelle varie forme linguistiche) + le regole basilari della grammatica ed hanno trovato che le coppie basiche (Adenina, Guanina, Citosina, Timina) del ns. DNA seguono specifiche regole grammaticali di un linguaggio ben preciso, come i nostri linguaggi umani. Il che porta ad affermare che il linguaggio umano derivi proprio dal linguaggio del DNA e non sarebbe un fenomeno indipendente da esso.

Mi piace leggere libri pieni di spunti! Anche se questo non passerà alla storia come l’opera letteraria del secolo, spinge il lettore verso tutti i punti cardinali del sapere: la storia, l’arte, la filosofia e la scienza.

Che volete di più?

martedì 7 settembre 2010

La rete non dimentica


Dal sito del Fatto:
"Domanda: come possiamo vivere al meglio le nostre vite in un mondo dove la Rete registra tutto e non dimentica mai nulla? Foto, aggiornamenti, profili, pensieri, esperienze, storie, peccati, buone azioni, promesse, relazioni, debolezze, sicurezze: una volta in rete è per sempre. Secondo un recente sondaggio commissionato dalla Microsoft in USA, il 75 per cento dei selezionatori e addetti alle risorse umane hanno dichiarato che le loro aziende richiedono di svolgere ricerche on-line prima di decidere un’assunzione. Motori di ricerca, gruppi di discussione, siti di condivisione di video e immagini, siti di social-networking, blogs, siti personali, Twitter, giochi on-line. Nulla sfugge."

lunedì 6 settembre 2010

Schifani contestato



Ancora ci deve spiegare i suoi legami con noti mafiosi

giovedì 2 settembre 2010

Tutta casa e bidè

Da Pensare l’impossibile di Anais Ginori

Questo è il capitolo su Valentina Maran, che scrive testi per la pubblicita' e si definisce 'obiettrice di coscienza'. Ha un blog in cui parla del suo mestiere, ''di menzogne e di vergogne e di un mondo intoccabile perche' muove miliardi'' che combatte per avere donne vere nella pubblicita'.




- Io non mi sci rihonosco.
Ha un accento toscano fortissimo.
Sfido che non si riconosce: abbiamo usato donne vere, per carità, magari un attimino più in forma di lei, ma vere.
- Non mi sci rihonosco perché io non so micha chossì!
Eh, no, lei è grassa, con la ricrescita che urla vendetta. Abbina calzoni larghi sfatti, blu di maglia, con magliette di due taglie più grandi, marroni con motivi floreali e brillantini.
Suda.
Suda molto.
E si chiazza.

E’ talmente brutta che non può venirti il dubbio che sia stata messa lì per meriti estetici. Sicuramente ha carattere.
Purtroppo, come tutti i direttori marketing, non capisce una mazza di marketing.
Peggio ancora: non capisce niente di donne.
- Voglio vedere una donna vera, una donna he lavora!
- Ma infatti è così – azzardo – Quella che vediamo è una giornalista, fa una vita intensa, sempre impegnata. Tra orari di redazione, viaggi all’estero per gli articoli. Una donna che ha una vita piena, anche di interessi.
- E’ troppo alta di profilo.
- Beh, un minimo aspirazionale la dobbiamo fare… non fa mica la scrittrice! O il primo ministro! Fa la giornalista!
- Le donne non sci si rihonoscono: Voglio proprio vederla quella he sta ffori dalla mattina alla sera!
- Io!- Le faccio.
Io che mi alzo alle sei del mattino e non rientro prima delle otto di sera, quando va bene.
Io che, se serve, vengo spedita di qua e di là nel globo a seguire campagne pubblicitarie.
Io.
E sono normalissima.
Faccio un lavoro comune. Faccio gli orari della maggior parte delle mie amiche che vivono in provincia.
- E’ una cosa normalissima.
Dribbla.
- E questa hosa dell’homo?.
Lo script prevede che la protagonista sia una persona reale, single, una dalla vita piena ed è normale che abbia partner diversi, conosciuti magari una sera.
Oppure uomini che frequenta di più, ma nulla di fisso.
Vero, insomma, perché a noi donne, che diamine, piace anche trombare per il gusto di trombare!
- Beh, molte donne non hanno un partner fisso e ormai è entrato nelle normali vicende della vita quotidiana quelle di avere più di una relazione. Il fatto di far vedere lei che usa il detergente intimo in tutte le occasioni della sua vita, compresa quella prima di avere un rapporto, fa capire la grande fiducia verso il prodotto.
E cccheccacchio: te lo farai un bidet prima di stenderti uno, o no?
Inspira, espira, poi alza voce.
- Miha tutte!
La incalzo
-Beh, quelle in target sì!
E a questo punto le parte quello che noi chiamiamo l’incazzometro;
la faccia comincia a diventarle paonazza;
una specie di sfogo d’orticaria che le parte dal collo.
Alza la voce. Non mi guarda. Sono la più bassa in grado in questa riunione e secondo la sua idea di gerarchia, non dovrei parlare. Ma se non difendo io questo mese di lavoro, non lo farà nessuno. E poi è una questione di principio nei confronti della realtà.
- Ho detto he l’idea he diamo della donna non va bbene!
- Ma è reale!
Il rossore passa dalla gola al mento.
Fissa a turno tutti i miei superiori
Io insisto, tanto ormai è partita
- … e poi usando lei possiamo farla vedere in varie situazioni della vita: 4 prodotti, 4 necessità diverse, e poi anche salviettine da viaggio:
la facciamo vedere in palestra per l’antibatterico, o appunto, visto che ha una vita sessuale attiva, facciamo capire che usa quello, poi il delicato se lo deve prestare a un’amica, o magari mentre studiavano all’università e avevano esigenze diverse. Per quando è in viaggio all’estero, in qualche missione umanitaria, o campo profughi, o situazione igienica difficile, si porta le salviettine. Insomma: è un personaggio credibile, interessante, di formazione. Con un lavoro normale, ma aspirazionale.
Capisco che non l’ho convinta dalla faccia ormai completamente paonazza.
- Non voglio sentire altro. E’ SBAGLIATO.
Ormai non parla. Urla.
- Io voglio una donna diversa. Le donne non sono miha queste! Le donne lavorano, tornano a hasa e poi quando arrivi e apri la porta… beh, che c’è di più bello che trovare tuo marito che t’aspetta hoi bambini? Questa è una donna vera! Niente è più bello che tornare a chasa e trovare tuo marito che t’aspetta.
Si, magari sul divano coi piedi sul tavolino mentre guarda la tv, i pargoli ti devastano casa e tu pensi che non muore anche se per una volta nella vita prepara lui la cena.
-la gjioia dei figli! Io voglio una chosa chossì! La freschezza, la normalità!
Va in bagno, si rinfrescha. Io voglio questi valori!

E da qui si riparte.
Film con donna che esce dal lavoro, prende i mezzi, torna a casa. Apre la porta e le si spalanca il magico mondo delle meraviglie: 2 figli, maschio e femmina, e il marito che l’accoglie sorridente prima che lei vada a farsi il bidet.
Andiamo in test con quello.
E il test lo boccia: le donne non ci si riconoscono.
Per fortuna.
Questo però vuol dire che si riparte di nuovo.
Su un altro prodotto.
Igiene intima, target giovanissimo, prodotto che dà estrema freschezza. Quasi glaciale.

Ok. Quindici giorni dopo torniamo da Sherk (in ufficio la chiamiamo affettuosamente così)
Lo spot: una barista che lavora in un lounge bar.
E’ una piuttosto aggressiva e decisa: lavora per mantenersi agli studi, per non pesare sui suoi.
E’ una che, proprio per il lavoro che fa ha la possibilità di conoscere e frequentare numerosi ragazzi.
Usa il prodotto super fresco perché gli piacciono le sensazioni decise.
Non è una da vie di mezzo. O così o così.
Infatti durante quella stessa serata ammicca a uno. Stacco, il giorno dopo la vediamo correre fuori di casa in ritardo, assonnata, ma non prima di aver cacciato lui dall’appartamento mettendogli i vestiti in mano di corsa.

Silenzio dopo la presentazione.

- secondo me mancha il sorriso… è pocho luminosha…

Beh, se è solo quello forse lo salviamo ancora ‘sto spot.

Si toglie la notte. Deve essere diurno. E si deve vedere di più il bagno di casa.
Si cominciano a tagliare secondi di descrizione sul personaggio di lei. Addio indipendenza, addio alla poesia del “vivo in un monolocale ma almeno è mio”, addio al suo carattere deciso.

Ripresentiamo.
- Ragazzi, che ve lo devo anchora ripetere? Il bagno! Il ba-gnooo. E’ un detergshente intimo! Questa sta sempre al bar!
No. Al lavoro. Come la maggior parte delle donne.

Alla terza presentazione la vogliono vedere in bagno e basta. Quello di casa. La protagonista diventa un’asociale che passa la vita al cesso.
Lasciamo almeno le foto di lei sul mobiletto del bagno per far capire che è una barista, che lavora, che non è miss nessuno.
Ma reputano lo spot ancora troppo descrittivo su di lei e poco sul prodotto. Bisogna lavorare di più sull’assoluta freschezza.
Alla quarta presentazione lei è morta. Rimane solo questa femmina che si aggira per pochi secondi in sala e poi per il resto in bagno, felice e gioiosa di farsi un bidet ghiacciato.
Ripresentiamo lo spot così.
Niente parole intelligenti, Niente orgoglio per quello che si è. Niente indipendenza, decisione, niente carattere forte.
La femmina è gioia di lavarsi, grandi sorrisi e moine in macchina.
Chi sia, cosa faccia, che cosa pensi non importa. L’unico sentore di riconoscibilità che le donne avranno sarà quello estetico. Stop.

E finalmente Shrek annuncia:
- Finalmente mi sci rihonosco!
Già. Come no. Infatti la protagonista è una ragazza brasiliana con un culo marmoreo in primo piano dall’inizio alla fine, e un’inspiegabile gioia esistenziale nello schizzarsi d’acqua e nel farsi un bidet ghiacciato prima di uscire.
Ovviamente col fidanzato storico. Guai a pensare che possa essere libera sessualmente, eh!

E chi non ci si riconosce?!

Ok. Quello spot che gira ancora su tutte le reti è colpa mia.
Mea culpa.
Ma dio solo da se non c’ho provato a fare qualcosa di vero.

mercoledì 1 settembre 2010

Intervista a Bob Lazar



Riporto un'intervista a Bob Lazar presente sul sito di Nexus solo perchè il sito di Bob Lazar non è più attivo.


Visto che la rete mantiene traccia di tutto voglio fare la mia copia personale di una testimonianza scomoda.


14/03/2005


- Domanda : Che impressione ebbe quando entrò per la prima volta?


- Lazar : Sembrava tutto molto militare e non molto scientifico, c'erano molti controlli ed un massimo livello di sicurezza, ovunque si andasse bisognava essere accompagnati da una guardia armata anche nella toilette. Tutte le porte si aprivano e si chiudevano con dei badge di plastica magnetici, e c'era un'atmosfera molto oppressiva.


- Domanda : Quante volte è dovuto entrare in quella zona prima di poter vedere il velivolo?


- Lazar : Credo due o tre, forse due giorni prima di poterlo vedere.


- Domanda : Cos'ha provato la prima volta che visto l'oggetto?


- Lazar : Ma la prima volta che entrai nell’hangar dissi tra me e me : ecco questo finalmente spiega tutti quegli avvistamenti di strani oggetti, è un veicolo militare segreto in fase di sperimentazione.


In realtà fu la seconda volta che lo vidi quando entrai al suo interno che intuì cosa stava accadendo, e cioè che si trattava di un mezzo alieno, ma questo avvenne dopo che avevo letto il materiale informativo. Era tutto molto difficile da comprendere, mi sentivo come un’intruso.


- Domanda : Provi comunque :


- Lazar : Ha presente le foto di Billi Meier scattate durante i suoi avvistamenti? Era incredibilmente simile a quello delle sue foto, una linea sfuggente con lo scafo discoidale. E’ difficile descriverlo così senza disegnarlo, ma aveva la forma classica del disco volante.


- Domanda : Di un tipo solo o diversi?


- Lazar : In totale i dischi erano nove, ma io lavorai a livello di retroingegneria solo su un’oggetto, erano in hangar separati, ma tutti visibilmente differenti.


- Domanda : Le hanno detto in che modo erano stati recuperati dall’intelligence o dalla marina?


- Lazar : No, assolutamente no. Molta gente ha avanzato varie ipotesi, che erano stati abbattuti o che erano precipitati, ma non sembravano danneggiati, quindi nutro seri dubbi su queste ipotesi.


- Domanda : Ce ne può descrivere l’interno?


- Lazar : E’ molto semplice, c’è un solo colore dominante : è un grigio feltro, anche l’esterno è dello stesso colore, non ci sono scivoli.


All’interno tutte le attrezzature hanno una forma arrotondata, anche i sedili e gli alloggiamenti per gli amplificatori, è come se fossero stati fusi nella cera e poi modellati con queste forme curvilinee, incluse le giunture tra le pareti ed il pavimento. L’interno è essenziale, molto arioso : l’uso dello spazio non sembra per niente funzionale.


Ci sono tre ponti : quello più basso ospita gli amplificatori montati su basi mobili. Su quello di mezzo da dove si accede alla nave ci sono i sedili e gli amplificatori, e poi c’è il ponte superiore, con una sezione limitata a cui non avevo accesso, non so cosa ci fosse.


- Domanda : Per lei il velivolo era alieno?


- Lazar : Assolutamente sì, alieno. Prima di tutto, lo scopo del progetto era di analizzarlo, se si fosse trattato di un’apparecchio degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a capire come lo avremmo costruito, in secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, dalle dimensioni dei sedili e per i materiali utilizzati, a noi totalmente estranei, e poi per il carburante : l’elemento 115, che è virtualmente inesistente. Ho sommato queste informazioni a quelle che mi erano state precedente fornite, in cui si affermava chiaramente che si trattava di un veicolo extraterrestre.


-Domanda : Le hanno detto come funzionava il sistema di propulsione?


-Lazar : Faceva parte del mio lavoro d’ingegneria inversa, cioè capire il sistema di propulsione, avevano già fatto qualche progresso, ma non so esattamente da quanto tempo il velivolo si trovasse lì, se lo stessero esaminando da uno o dieci anni, comunque con scarsi progressi.


Il sistema è fisicamente impressionante : è composto da due parti, dagli amplificatori di gravità e dal reattore che fornisce energia, il reattore funziona ad annichilazione completa alimentato da antimateria. L’annichilazione completa è praticamente la reazione nucleare più efficace tra le tre ovvero : fissione, fusione ed annichilazione. Utilizza un elemento superpesante, l’elemento 115, cioè questa sarebbe la sua collocazione nella tabella periodica che sulla Terra non è stato ancora sintetizzato.


A mio avviso, su alcuni sistemi stellari questa sintesi avviene spontaneamente. Questo elemento viene bombardato in un’accelleratore dalle dimensioni estremamente ridotte. L’elemento che viene bombardato subisce una scissione spontanea e produce particelle di antimateria. Queste, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100% reagiscono con la materia gassosa e vengono trasformate in elettricità.


Ora l’efficienza al 100% di qualunque dispositivo elettrico è fisicamente impossibile, lo afferma la prima legge sulla termodinamica, perché si devono verificare dispersione di calore o altre perdite del genere, ma io non ne ho rilevata nessuna in questo sistema, è una tecnologia assolutamente stupefacente. L’incredibile quantità d’energia che viene generata dal sistema, alimenta gli amplificatori, e come prodotto collaterale del bombardamento dell’elemento 115, si genera un fenomeno interessantissimo, cioè una particolare onda detta “gravitazionale A” : tale onda viaggia in modo molto simile alle microonde. Viene applicata agli amplificatori gravitazionali e per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, viene amplificata e focalizzata.


Il segnale così amplificato viene reso leggermente “afasico”, e grazie a questo è possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale.


Il velivolo è in grado di decollare anche utilizzando un solo amplificatore. Questa nave in particolare era dotata di tre amplificatori, e quando attiva un solo amplificatore per allontanarsi dalla terra, utilizza la cosiddetta configurazione “omicron” : per viaggiare nello spazio la nave ruota su di un lato, focalizza i tre amplificatori su di un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli amplificatori vengono portati a massima potenza, e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorno lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.


La nave non si sposta in maniera lineare, perchè distorce lo spazio. Il tessuto stesso dello spazio, quindi anche i campi gravitazionali ed il tempo sono strettamente connessi.


Quando si distorce un campo gravitazionale, si distorce anche lo spazio ed il tempo.


Queste non sono semplici teorie, sono cose che conosciamo già da molto tempo, solo che non abbiamo la possibilità di poterle verificare, ed apparentemente questa civiltà lo ha messo in pratica.


- Domanda : E voi siete mai riusciti a farne volare uno?


- Lazar : Sono stati fatti molti collaudi, ma non al di fuori dell’atmosfera, voli brevi e a bassa quota. Del resto hanno un’oggetto dal valore inestimabile e non intendono distruggerlo con rischi inutili o a causa del campo gravitazionale terrestre o volando a quote troppo elevate, ma ho assistito ad alcune prove al di fuori della recinzione di sicurezza ed in un’occasione ho visto tutto ma a non più di trenta metri dal velivolo.


- Domanda : L’oggetto come manovrava in volo?


- Lazar : era molto silenzioso, si alzava generando un debole sibilo, la superficie inferiore emanava una luce azzurra, probabilmente dovuta all’altissimo voltaggio generato. Dopo un po’, man mano che aumentava di quota, la luce scompariva. Sembrava che galleggiasse dolcemente nell’aria, per poi appoggiarsi al suolo, il tutto in modo assolutamente tranquillo e quasi totalmente silenzioso


- Domanda : Potrebbe descrivere i documenti informativi ed il loro contenuto?


- Lazar : Si trattava di un gran numero di documenti, circa 120 relazioni molto concise, in pratica mi consentivano un’idea in generale sulle altre ricerche condotte sul velivolo, ma la quasi totalità delle informazioni e dei dettagli tecnici riguardava il sistema di propulsione e generazione d’energia, cioè il campo in cui avrei dovuto lavorare.


C’erano anche documenti in cui si affermava che la nave era aliena. I rapporti di alcune autopsie non erano molto approfonditi perché non c’era nessuna ragione per fornirmi informazioni dettagliate su questo, ma con fotografie : anzi per l’esattezza c’erano due fotografie di un corpo alieno con il torace aperto, che aveva un solo organo che era stato rimosso e sezionato. Dal mio punto di vista non medico, sembrava che questo organo espletasse non una, ma più funzioni.


Poi vi erano altri documenti che descrivevano ricerche metallurgiche condotte in altre parti della nave, insomma erano brevi riassunti del lavoro svolto dai vari gruppi e viceversa, sicuramente anche loro avranno ricevuto dei resoconti e brevi relazioni del lavoro svolto dal mio gruppo.


- Domanda : Indicavano il luogo di provenienza degli alieni?


- Lazar : Sì : dal sistema Zeta Reticulis, non so se questa informazione sia stata ricavata dallo scafo stesso, da mappe astrali o da strumenti di bordo


- Domanda : C’erano informazioni su questa civiltà, sulla loro storia, o su precedenti contatti con il genere umano?


- Lazar : Non esattamente, non c’era scritto : è andata così, si faceva riferimento ad un’intervento alieno avvenuto nel passato, risalente a moltissimi anni fa, precisamente a milioni di anni fa. Dai documenti che ho visto, ripeto, erano documenti sintetici, riassuntivi che non so se fossero veri o falsi, posso solo fare supposizioni. Tuttavia, le informazioni sul sistema di propulsione erano tutte vere, ne sono certo, ci lavoravo. Per il resto c’erano solo accenni sul contatto con la Terra avvenuto più di 10.000 anni fa, ad alterazioni genetiche che hanno prodotto un’essere scimmiesco ed altre interazioni di questo tono.


- Domanda : Ha mai visto da vicino un’alieno? Vivo o morto?


- Lazar : No, solo in fotografia. Ho dichiarato più volte, che attraversando una certa zona, ho guardato in una finestra ed ho notato qualcosa di piccolo, ma non che fosse il corpo di un’alieno. E’ inutile saltare alle conclusioni che devo avere visto un’alieno. Potrebbe trattarsi di un manichino, creato come modello sulle loro differenze corporee e sulle dimensioni dei sedili, quindi ribadisco che in realtà non ho visto nessun corpo vivo che si muovesse, in linea di principio rispondo di no.


- Domanda : Perché hanno scelto lei per questo lavoro?


- Lazar : e’ molto difficile rispondere, non saprei. Sicuramente come fisico non sono molto indicato, quindi non ne ho la più pallida idea. Viste le diverse angolazioni forse si sentivano frustrati, non riuscivano a fare passi avanti, era da lungo tempo che non riuscivano ad andare da nessuna parte, o forse volevano un persona nuova, qualcuno che potesse vedere le cose in maniera diversa, d’altronde io ho la fama di essere così.


- Domanda : Perché ha deciso di divulgare queste informazioni?


- Lazar : E’ difficile rispondere, ci sono vari motivi ad esempio per le pressioni che ho subito o per mia protezione personale e perché è ingiusto che su queste informazioni venga mantenuto uno strettissimo riserbo.


- Domanda : dopo che lei ha reso pubbliche queste cose hanno cercato di chiuderle la bocca?


- Lazar : Oh sì, in ogni modo, mi hanno sparato mentre imboccavo l’autostrada qui a Las Vegas. Alcuni miei amici sono stati minacciati, hanno perso il posto di lavoro, è successo di tutto.

Tratta dall’intervista originale su VHS : UFO DOSSIER/AREA 51 TECNOLOGIA ALIENA VOLUME 2/ FABBRI VIDEO 1997

Da: La tragedia di un uomo ridicolo



Uno stralcio di Travaglio da Il Fatto di oggi:


“Immaginiamo un elettore del mitico Nord-Est, con la sua bella partita Iva, la sua villetta, il suo capannone, i suoi chiavistelli anti-rapina, la sua ronda padana anti-negher, il suo fazzoletto verde al collo o nella pochette, i suoi poster di Calderoli e Borghezio, insomma le sue radici cristiane. E proviamo a immedesimarci nei suoi pensieri alla vista del beduino travestito da dittatore dello Stato libero di Bananas che insegnava la storia del colonialismo e la teologia islamica e pure cristiana a ministri imbalsamati, noti prenditori e banchieri con le pezze al culo e al suo omologo italiota, accasciato e assopito sul trono imperiale mentre persino i cavalli berberi, per non parlare di quelli dei carabinieri, davano segni di impazienza. Avrà pensato, sentendolo chiedere altri 5 miliardi all’anno dall’Europa e minacciare in caso contrario l’invasione islamica, di essere stato preso per i fondelli dal Pdl?


Avrà deciso di smettere di votare per questi impostori? Avrà provato un fugace desiderio di una destra normale, presentabile, sobria, allergica a certe sceneggiate?


Macché. Chi dovrebbe informare e far riflettere questa brava gente, cioè i giornali di centrodestra, è troppo impegnato a giustificare persino il Berlusgheddafi Show.


Titoli de Il Giornale: “Gheddafi? Per la sinistra era un fratello”, “Perché bisogna fare affari con il Colonnello”, “Berlusconi: Con la Libia si è chiusa una ferita”.


Titoli di Libero : “Silvio nella tenda: Sto lavorando per l’Italia”, “La Libia è meno terrorista per merito dell’Italia” (il concetto di “meno terrorista” ricorda quella fanciulla “un po’ incinta”), “È un’alleanza necessaria per uscire dalla morsa cinese”.


Dunque, malgrado gli sforzi del Cammelliere, ci terremo il Cavaliere senza nemmeno riderci su. E lui si prepara a nuovi e decisivi appuntamenti politici: il lancio del nuovo album scritto a quattro piedi con Apicella (13 canzoni d’amore in napoletano, titolo ancora coperto da segreto di Stato) e il “processo breve” per non finire in galera. “Voglio andare in tv – annuncia – e spiegare agli italiani la mia odissea giudiziaria, non voglio fare la fine di Craxi”. Tanto per farci capire che anche lui è colpevole. Grazie, l’avevamo intuito.”